Post by MardotPost by HuygA me cose come questa mi armano la mano.
Addirittura
Sì, sinceramente sì (a parte l'ovvia esagerazione lessicale). Il fatto
che qualcuno dia per scontato di non dover rispondere di ciò che è
sotto la sua responsabilità mi urta da morire.
Post by MardotPost by HuygVi dico solo che mi è successa una cosa simile (molto meno grave il fatto
in sé, ma simile la dinamica) con i miei COGNATI. E non li abbiamo invitati
da noi per anni (con l'accordo di mia moglie, eh), e anche adesso che il
bambino in questione ha un fratellino ed entrambi sono grandicelli e molto
più gestibili la cosa avviene con parsimonia.
Ok, hai trovato un buon modo per non avere tra le palle i parenti di tua
moglie, ci sta :-)))
Ma il punto era proprio quello. I miei nipotini (che adoro, ricambiato
per fortuna) non erano e non sono particolarmente scalmanati. Sono
bambini, corrono, urlano, possono gonfiarsi di botte e trenta secondi
dopo giocare mano nella mano. E a me questo non dà particolarmente
fastidio, sono stato anzi spesso il primo a giocare con loro.
Ma questo non vuol dire che non sei ospite in casa d'altri. E che
quindi devi - come scrivi tu dopo - far vedere la pratica
dell'educazione dopo aver spiegato la teoria.
I genitori, soprattutto in casa nostra e soprattutto in quella dei
nonni, arrivavano e "liberavano" i bambini, dimenticandosene. Era
insopportabile. Io sono uno zio, acquisito, in che universo può
spettare a me spiegare ai tuoi figli cos'è giusto e cos'è sbagliato?
Post by MardotPost by HuygPer me ora è un tema caldo, da neogenitore c'è sempre quel dibattito se
portare o meno i figli a casa del prossimo. Conosco gente che lascia i
figli a casa se è invitata a cena, altra che fa esattamente come i tuoi
ospiti (e per fortuna me ne hanno solo parlato). Non so cosa sceglierò
quando toccherà a me (adesso mio figlio è altamente prevedibile), ma
cavolo, l'impunità no.
Avrai modo a tue spese (e qui parlo per esperienza) di ammorbidire la tua
posizione... oppure avrai un figlio che non appena potra' te la fara'
pagare..... ;-)
Ma ho appena detto che non ho ancora fatto in tempo a farmela una
posizione! Già la devo ammorbidi'? Ha cinque mesi, mio figlio, la cosa
peggiore che ha fatto a casa d'altri è stato pisciare sul letto dove lo
stavo cambiando!
Post by MardotE te lo dice un padre non particolarmente permissivo, anzi. Ma, da amico e da
padre, ti consiglio una condotta diversa, se posso permettermi. In questi
primi 12 anni di paternita' ho visto i peggiori esempi venir fuori da quei
figli a cui e' stata dedicata un'educazione particolarmente rigida, a base di
divieti, prima, e sanzioni, dopo. A partire dall'alimentazione, per restare
in tema.
Esempio tipico, no agli otdog! no alle patatine! no a stocazzo!
Risultato.... appena questi bambini/ragazzi si ritrovano senza genitori (a
feste varie, oppure con amici in squadra sportiva, ecc...) si ingozzano a
piu' non posso di tutte quelle cose che sistematicamente gli vengono vietate.
E cio', chiaro, non vale solo per il cibo.....
No, però non devo essermi spiegato. Poi magari divento strasevero, ma
non ho mai detto di volerlo diventare.
Post by MardotAndiamo comunque per gradi.
Il risarcimento
Ovvio, obbligatorio, da parte dei genitori, che avrebbero semplicemente
dovuto dire: "fallo riparare e fammi avere il conto".
Ovviamente.... se la risposta fosse stata, voglio cambiare il piano perche'
esteticamente cosi' non mi piace, la controrisposta da parte del genitore
avrebbe potuto essere del tipo "fottiti, il piano te lo ricompri coi tuoi
soldi"; perche' nell'uso normale (conduzione del bene) di un prodotto ci sta
anche, nel senso che lo devi mettere in conto anche, il lieve danneggiamento,
per qualunque motivo, altrimenti non lo usi nemmeno e, tantomeno, inviti
qualcuno a casa.
Pacifico.
Post by MardotLa sanzione
Che ne sai che la sanzione non sia arrivata? Il peggior modo (IMHO) di
educare un figlio e' di punirlo su pubblica piazza. Esattamente come quando
devo redarguire qualche collega di lavoro, molto meglio in "separata sede".
Redarguire pesantemente un bambino, o addirittura picchiarlo con il classico
ceffone, davanti a tutti lo espone a una situazione che, sicuramente, lui non
e' in grado di gestire, quindi tanto meno di capire, se non reangendo male.
Molto piu' produttivo redarguirlo in privato, facendolo ragionare se
abbastanza grande e, soprattutto, facendogli capire perche' prendera' una
punizione. Aggiungo, valutando anche il tipo di punizione, dettaglio non
secondario.
Non sono d'accordo. Qua non si tratta di punirlo sulla pubblica piazza,
urlargli contro o dargli una pizza (a prescindere dall'opportunità o
meno di certe punizioni, cosa che al momento esula da questo discorso).
Si tratta di rendere esplicito al bambino che ha fatto una cosa
sbagliata (e per inciso anche pericolosa) che ha arrecato un danno a un
oggetto non suo - e anche questa distinzione mi pare importantina.
E di conseguenza, che deve come minimo (ma direi anche come massimo
tutto sommato, il resto spetta ai genitori) chiedere scusa alla padrona
di casa.
Questo ovviamente non esclude, tutt'altro, di farlo ragionare dopo, in
privato, sulla precisa entità di quello che ha fatto. Ma almeno dargli
la percezione immediata che ha fatto qualcosa di sbagliato, quello sì.
Altrimenti è un'altra declinazione dell'insegnargli la teoria e non la
pratica.
Post by MardotIl pericolo corso
Ecco, quello era un punto da gestire "a caldo". L'imprinting del cervello per
queste cose funziona benissimo, in fondo siamo animali. Prendi il bimbo e gli
spieghi subito, vetri alla mano se il vasetto si e' rotto, il tipo di
pericolo che ha potenzialmente corso. Fermo restando che se un bambino non
corre mai rischi, o addirittura non si fa mai male, difficilmente sara' in
grado di gestire quelle situazioni nel momento opportuno. Che poi abbia
potenzialmente rischiato la vita ne dubito, visto che se un bambino e' alto
abbastanza per prendere un vasetto e farlo cadere sul piano, significa che se
gli scappa di mano e picchia sul piano cottura allora e' alto abbastanza per
non ricevere gli eventuali vetri rotti negli occhi. Poi le vie del Signore
sono infinte eh.. ma insomma.
Non voglio discettare su quello che è successo a casa di Fatina per
ovvi motivi, né dilettarmi a dipingere scenari horror. Ciò detto:
*stavolta* non ha rischiato la vita, ma la prossima? Deve avere
contezza che le cose che fa (a volte, ovviamente) rischiano di avere
una sanzione ben più grave dell'urlaccio della mamma.
Post by MardotPortare o meno i figli a casa del prossimo (si/no)
Perche' no? Solo un genitore stupido insegna le cose solo in teoria, mentre i
figli come tutti sanno imparano molto meglio dalla pratica.
Come fai a insegnargli come comportarsi al ristorante, o in casa d'altri, se
non ce li porti?
Io sono d'accordissimo, e casa mia è sempre stata aperta ai figli degli
altri. Poi da una parte capisco se qualche volta ti vuoi godere una
serata tra amici senza i mille assilli di un ragazzino, ma la regola
del non portarlo/a/i mai non la capisco.
Ciò detto, però, mi aspetto che a fronte della mia disponibilità ci sia
correttezza ed educazione. Se invito a casa una coppia con i figli, e
questi per prima cosa mi salgono con le scarpe sul divano o mi buttano
per terra i libri dalla libreria (vita vissuta), mi aspetto che i
genitori li riprendano, non che aspettino di stare a casa per farli
ragionare.
(per inciso, nei casi di vita vissuta questo è avvenuto)
Post by MardotULTIMA COSA
IN CASA MIA IL PRIMO RESPONSABILE DI TUTTO CIO' CHE ACCADE SONO IO.
Quindi, chiunque sia in casa, se un bambino si aggira in cucina, SONO IO che
prima degli altri gli dico cosa non puo' fare (o addirittura lo placco).
Ho un figlio di 12 anni, quindi sono 12 anni che ho bambini per casa, cene
con amici, compagni di scuola, merende assieme, ecc...
Il forno acceso... i fornelli accesi... bottiglie di vetro che girano... e
sono io (o mia moglie) che all'occorrenza interveniamo, con ordini/consigli,
del tipo "stai fermo", "qui no", "occhio che e' caldo", "quel vasetto e'
pesante/scivoloso stai attento, oppure non toccarlo", ecc.....
D'accordissimo, ma non a caso tu non fai esempi di educazione ma di,
diciamo per comodità, "pericolo". Se un bambino sta per mettere la mano
su un fornello incandescente lo fermi, chiunque tu sia; diverso se
decide che il suo gioco preferito è aprire tutti gli armadi e
mischiarne il contenuto: lì deve intervenire il genitore.
Secondo me è importante che i bambini capiscano che esiste una
gerarchia, con in cima mamma e papà (e nessun altro). Altrimenti
succede (e l'ho visto succedere) che, così come il primo che passa può
sgridarti, il primo che passa può anche dirti cos'è giusto fare. E
questo è un compito che spetta ai genitori (arrivo a dire che è IL
compito dei genitori).