BlowGiobbe
2014-10-07 08:10:31 UTC
Un impasto è tanto più digeribile quando carboidrati, grassi e proteine
sono già stati scomposti nei loro elementi più semplici (risp. glucosio,
amminoacidi, glicerolo e acidi grassi), ad opera degli enzimi naturalmente
presenti nella farina. I pizzaioli assecondano l'operato di questi enzimi
attraverso la "maturazione" dell'impasto, spesso a basse temperature per
contrastare la classica lievitazione.
Se quindi la maggior digeribilità è dovuta ai processi degli enzimi, cosa
c'entra il lievito?
In altre parole, come da subject, per quale motivo un minor quantitativo
di lievito dovrebbe agevolare la digeribilità dell'impasto? O forse si
tratta solo di uno dei tanti luoghi comuni, generalizzazione di una
condizione - l'intolleranza ai lieviti - di cui sono affetti in pochi?
C'è da dire però che l'utilizzo di grandi quantità di lievito (cfr. il
famigerato panetto da 25 g di lievito per kg di farina) va di pari passo
con impasti diretti e veloci (anche solo un paio di ore di lievitazione,
intervallo di tempo in cui gli enzimi non è che possano fare chissà quale
lavoro...), per cui va da sè che utilizzarne poco dilata i tempi con
conseguente maturazione dell'impasto.
sono già stati scomposti nei loro elementi più semplici (risp. glucosio,
amminoacidi, glicerolo e acidi grassi), ad opera degli enzimi naturalmente
presenti nella farina. I pizzaioli assecondano l'operato di questi enzimi
attraverso la "maturazione" dell'impasto, spesso a basse temperature per
contrastare la classica lievitazione.
Se quindi la maggior digeribilità è dovuta ai processi degli enzimi, cosa
c'entra il lievito?
In altre parole, come da subject, per quale motivo un minor quantitativo
di lievito dovrebbe agevolare la digeribilità dell'impasto? O forse si
tratta solo di uno dei tanti luoghi comuni, generalizzazione di una
condizione - l'intolleranza ai lieviti - di cui sono affetti in pochi?
C'è da dire però che l'utilizzo di grandi quantità di lievito (cfr. il
famigerato panetto da 25 g di lievito per kg di farina) va di pari passo
con impasti diretti e veloci (anche solo un paio di ore di lievitazione,
intervallo di tempo in cui gli enzimi non è che possano fare chissà quale
lavoro...), per cui va da sè che utilizzarne poco dilata i tempi con
conseguente maturazione dell'impasto.