pokerdassi
2007-08-10 07:29:06 UTC
Estate, tempo di barbecue.
Sappiamo tutti che è meglio preferire dei ciocchetti di legna alla comune
carbonella, anche se purtroppo non è proprio facilissimo, nei
supermercati, ma anche nei negozi di giardinaggio e accessori per la casa,
trovare i sacchetti di legna da barbecue.
Ma legna o carbonella che sia, il vero problema è: come far sì che il
materiale prescelto prenda fuoco (o semplicemente "prenda", come si dice
in gergo) e produca quella meravigliosa brace su cui noi, poi, cuoceremo
il cuocibile.
L'ipotesi diavolina è da escludere, per il semplice fatto che la diavolina
(di qualunque marca) non funziona. Sulle confezioni è garantito che un
cubetto produrrà fiamma anche per 15 minuti. A parte il fatto che dopo 5-6
min. la diavolina è già spenta, non mi è mai successo di vedere la
carbonella "prendere" perché innescata da uno o più cubetti di diavolina.
E, comunque, la diavolina puzza. Ed è una tragedia se si usano i barbecue
a cottura coperta, gli unici in grado di dare quel meraviglioso profumo di
affumicato quando la brace è di legna e non di carbonella ed è stata
prodotta senza l'utilizzo di comburenti maleodoranti).
Un'altra ipotesi è quella di irrorare la catasta (legna o carbonella) con
i diversi liquidi infiammabili in commercio (no alcool da cassetta di
pronto soccorso, please...). Questi puzzano meno della diavolina, ma
comunque puzzano (sebbene tutte le confenzioni garantiscano "totalmente
inodore"...).
Ma il vero problema del liquido è l'esatto opposto della diavolina, cioè:
funziona troppo. Anche limitandosi a una dose minima, l'accensione
produrra fiamme altissime che in certi casi rischiano di danneggiare la
struttura del barbecue (io ho rovinato un barbecue a struttura fissa in
metallo. L'eccessivo calore improvviso ne ha divelto la parete posteriore
e i successivi utilizzi hanno prodotto un pertugio nel cassetto porta
cenere).
E' vero che l'eccesso di fiamma si può agevolmente contrastare ricorrendo
al vecchio trucco della manciata di sale grosso, ma si ottiene quello
sgradevole effetto tric-e-trac-Piedigrotta che non è il massimo se gli
ospiti sono già arrivati.
Esclusi diavolina e liquidi vari non resta che fare come gli antichi: e
dunque, catasta di sterpetti secchi (non sempre, però, si hanno a portata
di mano, soprattutto se si grilla sul terrazzo di casa e non in un'area
boschiva da pic-nic) oppure pallocche di carta da giornale sapientemente
posizionata sotto la catasta di carbonella o legna.
Questo è il metodo più tradizionale e garantisce una brace inodore (o
meglio, dal buon odor di legno), ma ha un difetto: non è assolutamente
certo che si riesca a far "prendere" il combustibile prescelto.
Soprattutto se si ricorre ai fogli di giornale, si corre il rischio di
bruciare l'intera resa giornaliera di un quotidiano ad alta tiratura
mentre la carbonella giace lì indifferente e fredda. Ma soprattutto si
produce una quantità di cenere di difficile smaltimento (e poi, alla
lunga, anche la carta bruciata puzza).
Voi come fate?
fh+
Sappiamo tutti che è meglio preferire dei ciocchetti di legna alla comune
carbonella, anche se purtroppo non è proprio facilissimo, nei
supermercati, ma anche nei negozi di giardinaggio e accessori per la casa,
trovare i sacchetti di legna da barbecue.
Ma legna o carbonella che sia, il vero problema è: come far sì che il
materiale prescelto prenda fuoco (o semplicemente "prenda", come si dice
in gergo) e produca quella meravigliosa brace su cui noi, poi, cuoceremo
il cuocibile.
L'ipotesi diavolina è da escludere, per il semplice fatto che la diavolina
(di qualunque marca) non funziona. Sulle confezioni è garantito che un
cubetto produrrà fiamma anche per 15 minuti. A parte il fatto che dopo 5-6
min. la diavolina è già spenta, non mi è mai successo di vedere la
carbonella "prendere" perché innescata da uno o più cubetti di diavolina.
E, comunque, la diavolina puzza. Ed è una tragedia se si usano i barbecue
a cottura coperta, gli unici in grado di dare quel meraviglioso profumo di
affumicato quando la brace è di legna e non di carbonella ed è stata
prodotta senza l'utilizzo di comburenti maleodoranti).
Un'altra ipotesi è quella di irrorare la catasta (legna o carbonella) con
i diversi liquidi infiammabili in commercio (no alcool da cassetta di
pronto soccorso, please...). Questi puzzano meno della diavolina, ma
comunque puzzano (sebbene tutte le confenzioni garantiscano "totalmente
inodore"...).
Ma il vero problema del liquido è l'esatto opposto della diavolina, cioè:
funziona troppo. Anche limitandosi a una dose minima, l'accensione
produrra fiamme altissime che in certi casi rischiano di danneggiare la
struttura del barbecue (io ho rovinato un barbecue a struttura fissa in
metallo. L'eccessivo calore improvviso ne ha divelto la parete posteriore
e i successivi utilizzi hanno prodotto un pertugio nel cassetto porta
cenere).
E' vero che l'eccesso di fiamma si può agevolmente contrastare ricorrendo
al vecchio trucco della manciata di sale grosso, ma si ottiene quello
sgradevole effetto tric-e-trac-Piedigrotta che non è il massimo se gli
ospiti sono già arrivati.
Esclusi diavolina e liquidi vari non resta che fare come gli antichi: e
dunque, catasta di sterpetti secchi (non sempre, però, si hanno a portata
di mano, soprattutto se si grilla sul terrazzo di casa e non in un'area
boschiva da pic-nic) oppure pallocche di carta da giornale sapientemente
posizionata sotto la catasta di carbonella o legna.
Questo è il metodo più tradizionale e garantisce una brace inodore (o
meglio, dal buon odor di legno), ma ha un difetto: non è assolutamente
certo che si riesca a far "prendere" il combustibile prescelto.
Soprattutto se si ricorre ai fogli di giornale, si corre il rischio di
bruciare l'intera resa giornaliera di un quotidiano ad alta tiratura
mentre la carbonella giace lì indifferente e fredda. Ma soprattutto si
produce una quantità di cenere di difficile smaltimento (e poi, alla
lunga, anche la carta bruciata puzza).
Voi come fate?
fh+
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questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
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