Discussione:
*CON* conservanti!
(troppo vecchio per rispondere)
Alberto
2006-04-07 19:48:25 UTC
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Mi sembra che ormai tutti i prodotti espongano con stupido orgoglio la
scritta "senza conservanti" e che, dopo anni di progressiva agonia, sia
diventato completamente impossibile trovarne *CON* conservanti.
Dato che sono stufo di continuare a buttare via barattoli e vasetti ancora
pieni per tre quarti e di avere le angosce ogni volta che uso qualcosa che
ho aperto due o tre giorni prima, senza contare che ho sentito addirittura
il professor Garattini sostenere che i conservanti sono infinitamente meno
nocivi delle sostanze che si formano non usandoli (con riferimento anche ai
cibi ancora "nuovi" e sigillati), vorrei sapere se qualcuno di voi può
segnalarmi prodotti di qualità che non si siano piegati a questa stupida
moda e che contengano conservanti.
In particolare, mi interesserebbero passate di pomodoro, pelati, salse,
sughi e prodotti consimili. Se poi qualcuno potesse addirittura segnalarmi,
da qualche parte in Internet, qualche lista di prodotti *CON* conservanti,
sarebbe l'ideale!
Grazie mille a tutti e complimenti per questo newsgroup!
adamski
2006-04-07 20:41:11 UTC
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Post by Alberto
i conservanti sono infinitamente meno
nocivi delle sostanze che si formano non usandoli
Si usano per questo, infatti. Sono una conquista dell'uomo.
--
adamski
unknown
2006-04-08 07:35:26 UTC
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"Alberto" ha scritto
Post by Alberto
Mi sembra che ormai tutti i prodotti espongano con stupido orgoglio la
scritta "senza conservanti" e che, dopo anni di progressiva agonia, sia
diventato completamente impossibile trovarne *CON* conservanti.
Dato che sono stufo di continuare a buttare via barattoli e vasetti ancora
pieni per tre quarti e di avere le angosce ogni volta che uso qualcosa che
ho aperto due o tre giorni prima,
chiedi a lcr e ai suoi condomini

senza contare che ho sentito addirittura
Post by Alberto
il professor Garattini sostenere che i conservanti sono infinitamente meno
nocivi delle sostanze che si formano non usandoli (con riferimento anche ai
cibi ancora "nuovi" e sigillati),
sì, infatti nelle uova ancora chiuse e sigillate ci può essere

http://www.epicentro.iss.it/problemi/salmonella/salmonella.asp
Post by Alberto
In particolare, mi interesserebbero passate di pomodoro, pelati, salse,
sughi e prodotti consimili.
http://snipurl.com/ovjr

Se poi qualcuno potesse addirittura segnalarmi,
Post by Alberto
da qualche parte in Internet, qualche lista di prodotti *CON* conservanti,
sarebbe l'ideale!
non saprei, ma qui c'è l'elenco dei conservanti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Additivi_alimentari

dal n. 200 al 400

a te la scelta!
g.
2006-04-08 10:11:07 UTC
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ciao,

trovo questo post particolarmente ispirante, per lo meno piú di quel
pattume elettorale con cui ci stanno bombardanno in questo momento..
Post by Alberto
Mi sembra che ormai tutti i prodotti espongano con stupido orgoglio la
scritta "senza conservanti" e che, dopo anni di progressiva agonia, sia
diventato completamente impossibile trovarne *CON* conservanti.
Dai, non esagerare: i prodotti con marchio "senza conservanti" che prima ne
contenevano non rappresentano neanche 1/3 del totale industriale..
Post by Alberto
Dato che sono stufo di continuare a buttare via barattoli e vasetti ancora
pieni ..... i conservanti sono infinitamente meno nocivi delle sostanze
che si formano non usandoli
Allora, precisiamo: molti conservanti agiscono in determinate condizioni.
Se é vero che il barattolo sigillato é esente (generalmente) da batteri &
co grazie ad essi, quello aperto, contenente o no dei conservanti, non lo é
piú.

Quindi, se apri un barattolo e lo consumi dopo 1 settimana, rischi tanto
con un prodotto con conservanti quanto con uno senza.
Post by Alberto
segnalarmi prodotti di qualità che non si siano piegati a questa stupida
moda e che contengano conservanti.
Hmmm... ne discutiamo un pó?
Post by Alberto
In particolare, mi interesserebbero passate di pomodoro, pelati, salse,
sughi e prodotti consimili.
Allora: i conservanti servono per rendenre il prodotto "inospitale" per gli
agenti patogeni, oppure per conservarne le caratteristiche organolettiche
intatte ed evitare cambiamenti nell'aspetto che, anche se non pericolosi,
danno l'impressione di un prodotto "cattivo".

Certi prodotti, a causa della loro natura propria,inospitali lo sono giá: é
il caso del concentrato di pomodoro, la cui aciditá é tale da non
permettere la crescita di batteri; di certe marmellate, che hanno un tasso
di zucchero sufficientemente alto per essere "sterili"; e degli olii, il
cui contenuto di acqua e zucchero é talmente infimo da non permettere la
moltiplicazione batterica (attenzione: parliamo dell'olio da solo, non dei
prodotti sott'olio!), tanto per citarne alcuni.

In tutti questi prodotti, i conservanti non ci sono, e non ci sono mai
stati (certe marmellate oggi ne hanno, tipo le "light", ma sono delle
eccezioni).

La diffidenza del consumatore medio ha peró reso necessaria la menzione
"senza conservanti ne coloranti" per garantire la "genuinitá" del prodotto
in quel periodo in cui i prodotti industriali erano visti come
"artificiali" o pericolosi, a causa degli eccessi nell'addizione di
sostanze chimiche, di cui la maggior parte sono effettivamente innocue (ma
non tutte).

Poi, marketing obbliga, la menzione si é allargata a tutti quei prodotti in
cui i conservanti non hanno bisogno di esistere: per esempio, molte
scatolette apertizzate, in cui un trattamento ben fatto, unito all'aciditá
naturale dell'alimento, elimina i rischi di sviluppo di sostanze pericolose
(é il caso del pomodoro); le verdure sterilizzate sott'aceto, in cui gli
additivi sono perfettamente inutili; le olive sott'olio, i prodotti secchi,
e cosí via.

In tutti questi prodotti, ció che é cambiato non é il contenuto, ma
l'etichetta.

Poi ci sono i prodotti che, grazie alle innovazioni tecniche, hanno potuto
sbarazzarsi dei conservanti: é il caso della frutta secca, che prima doveva
obbligatoriamente essere trattata con i solfiti per conservarsi senza
subire l'ossidazione, ma oggi *puó* essere venduta senza grazie alle nuove
tecniche di pastorizzazione (é importante dire che l'azione dei solfiti
perde di efficacitá col tempo e l'esposizione all'aria, quindi una volta
aperto il sacchetto dopo un mese il risultato é lo stesso che le prugne
siano pastorizzate o trattate ai solfiti..).

Idem per i gamberetti, che prima erano sempre ricoperti da qualche palata
di solfiti giá al momento della pesca, per poterne mantenere il colore rosa
una volta cotti; grazie alla congelazione, oggi *possono* essere messi in
vendita senza questo trattamento (a proposito di congelazione, permettetemi
di spezzare una lancia in favore del gruppo "picard", che ha fatto lo
sforzo non indifferente di eliminare gli additivi dal 98% dei suoi
prodotti..leggete le etichette se non ci credete!)

Sempre grazie alla pastorizzazione, i prodotti "freschi", da consumarsi
cioé entro 3 settimane dalla produzione, non necessitano piú di
conservanti.

C'é anche il caso dei formaggi: per un certo periodo di tempo, in certi
formaggi sono stati aggiunti dei conservanti (specialmente nei formaggi
freschi o a stagionatura corta), per garantirne la stabilitá: col
miglioramento dei metodi di fabbricazione, questa addizione é diventata
inutile, o comunque molto marginale.

E poi c'é l'ultima tendenza, che sta prendendo posto poco a poco: l'utlizzo
di ingredienti al posto degli addittivi.
In pratica, gli industriali si sono resi conto che molte sostanze chimiche
(o meglio, i loro equivalenti) che aggungevano ai loro prodotti, e che
dovevano dichiarare in quanto addittivi, potevano trovarsi in natura, per
esempio prodotte da altri organismi: in questo caso, l'aggiunta dei detti
organismi, permetteva di avere i conservanti naturali prodotti nella giusta
quantitá e senza bisogno di dichiarazione.

Seguendo questa tendenza, molti fabbricanti si sono volti verso l'utilizzo
di batteri o muffe: é il caso,per esempio, di certi salumieri, che usano
dei fermenti per acidificare le loro salsicce ed evitano cosí l'aggiunta di
acidificanti; il vantaggio, a parte il fatto di poter scrivere "senza
addittivi" sull'etichetta, é che le sostanze prodotte dai fermenti sono
100% innocue e naturali, e presentano allo stesso tempo un'efficacitá
uguale (e qualche volta superiore) a quella degli additivi chimici.

Lo svantaggio é che i fermenti costano un pó di piú e richiedono qualche
attenzione speciale, ma per una volta i fabbricanti sembrano scegliere la
qualitá (anche perché la moda gli fa vendere di piú..;) ).

Per riassumere, quindi, l'eliminazione di conservanti (e di coloranti)
dagli alimenti non si é fatta a discapito della qualitá o della sicurezza
alimentare, ma semplicemente come risposta ad una domanda sempre piú
importante di una clientela che vuole le stesse garanzie, piú naturalmente.

Poi, se veramente vuoi una buone dosa giornaliera di conservanti, coloranti
ed altri ancora, una lattina di cocacola, una di oasis, il pieno é fatto
per un mese.. ;p

G.
Fata Morgana
2006-04-08 19:25:44 UTC
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Post by g.
Poi, se veramente vuoi una buone dosa giornaliera di conservanti, coloranti
ed altri ancora, una lattina di cocacola, una di oasis, il pieno é fatto
per un mese.. ;p
Mi hai fatto incuriosire....
L'Oasis non la conosco perché non amo quel tipo di bibite ma la Coca Cola,
che io sappia, è colorata con caramello che, a parte la quota calorica
rappresentata dallo zucchero, mi sembra una sostanza assolutamente innocente
:-)
Tu a cosa ti riferisci esattamente?
--
Fata Morgana
***@fata-morgana.it
www.fata-morgana.it
g.
2006-04-09 15:33:57 UTC
Permalink
ciao,
Post by Fata Morgana
L'Oasis non la conosco perché non amo quel tipo di bibite
Pensa che esistono varie ricette, ed i dati cambiano parecchio sopratutto
passando dalla versione "normale" alla "light".

Un'analisi eseguita in laboratorio per una rivista di consumatori francese
sul prodotto "oasis light all'arancia" ha rivelato la presenza di tre
edulcoranti, due coloranti, uno stabilizzante, un'acidificante e un
antiossidante.
Tra di essi ciclamati e saccarina, i primi vietati in america da piú di
vent'anni, per aver provocato dei casi di cancro alla vescica nei ratti
usati durante i test, la seconda utilizzata sotto controllo nello stesso
paese perché pare (*pare*) poter causare dei problemi simili.

Nel prodotto testato, i ciclamati erano presenti nell'ordine di 100
mg/lattina (di 330 ml), il che vuol dire che, data una dose giornaliera
ammissibile di 7 mg/kg/giorno*, un bambino di 20 kg che ne beve una lattina
e mezzo in una giornata (=150 mg) é giá al di lá del limite consigliato.

A titolo compartivo, sempre nello stesso studio, la coca-cola light lemon é
risultata contenerne 108 mg/lattina.

* la dose giornaliera ammissibile é calcolata prendendo la quantitá che puó
essere ingerita quotidianamente da un animale in laboratorio senza che
quello ne subisca un qualunque effetto in un determinato lasso di tempo
(anche anni), e dividendola poi per 100 per garantire un livello di
sicurezza. Quindi, il test in laboratorio ha provato che un mammifero
dovrebbe poter ingerire fino a 0.7 grammi al giorno di ciclamati per ogni
kg di peso corporeo senza sviluppare patologie direttamente connesse a
questa consumazione.

Ora la conosci..:)
Post by Fata Morgana
ma la Coca Cola,
che io sappia, è colorata con caramello che, a parte la quota calorica
rappresentata dallo zucchero, mi sembra una sostanza assolutamente innocente
:-)
Tu a cosa ti riferisci esattamente?
Come ti ho detto, esistono varie ricette, e i dati cambiano enormemente.

Io personalmente non consumo coca cola (anzi, devo essere uno dei rari al
mondo ad averla appena assaggiata un paio di volte senza riuscire a berla),
per cui non ho neanche un'etichetta sotto mano.

Allora, per prima cosa il caramello: ne esistono vari tipi, tutti messi
sotto il numero E 150 (a,b,c, d). Il caramello E150a é naturale, cioé dello
zucchero scaldato e portato intorno ai 180 gradi (che zucchero sia é
un'altra domanda). Gli altri sono generalmente ottenuti in modi meno
naturali, l' E150b usando del diossido di zolfo, l'E150c usando ammoniaca,
e l'ultimo usando ammoniaca e solfiti. Se non mi ricordo male, in certi
casi la dichiarazione E150 puó bastare (non sempre quindi trovi la lettera
che indica l'origine del caramello).

Poi c'é il fruttosio, talvolta presente nella coca-cola (dico talvolta
perché in effetti da quanto scritto sul sito ufficiale della ditta, pare
che il tipo di zucchero cambi secondo le disponibilitá e la
localizzazione), che é da un pó sotto controllo perché sembra contribuire a
certi problemi del metabolismo a causa della sua persistenza nell'organismo
(in pratica sembra che il nostro organismo non produca insulina in presenza
di fruttosio, che deve quindi essere trasformato in glucosio per essere
assorbito).

Ma é vero: questi non sono conservanti. Per dirti se e quali sono i
conservanti presenti nella lattina di coca-cola che consumi, ti chiederó di
copiare la dichiarazione d'ingredienti (giuro che l'ho cercata, su
internet, e non l'ho trovata).

Nel frattempo, ti mando sul sito wikipedia, consigliandoti peró di non
prendere tutto per oro colato, perché come al solito per leggere questo
sito ci vuole una buona dose di senso critico:

http://it.wikipedia.org/wiki/Coca-Cola

ci troverai qualche informanzione sulla bevanda "standard".

G.
Alberto
2006-04-09 02:20:58 UTC
Permalink
Post by g.
trovo questo post particolarmente ispirante, per lo meno piú di quel
pattume elettorale con cui ci stanno bombardanno in questo momento..
Ti ringrazio molto per la tua risposta esaurientissima e precisissima!
.....Però continuo a chiedermi come mai, qualche decennio fa, ogni settembre
mia mamma preparava decine di bottiglie di conserva di pomodoro
aggiungendoci dell'acido salicilico e queste, da chiuse, si conservavano
tranquillamente fino all'anno successivo e, anche una volta aperte e tenute
in frigorifero, duravano moltissimo (usava bottiglie del vino, non ricordo
se da 750 ml o da 1 litro, che certo non venivano consumate nei "2-3 giorni"
raccomandati dalle etichette delle conserve attuali).
g.
2006-04-09 15:52:41 UTC
Permalink
ciao,
Post by Alberto
.....Però continuo a chiedermi come mai, qualche decennio fa, ogni settembre
mia mamma preparava decine di bottiglie di conserva di pomodoro
aggiungendoci dell'acido salicilico e queste, da chiuse, si conservavano
tranquillamente fino all'anno successivo e, anche una volta aperte e tenute
in frigorifero, duravano moltissimo (usava bottiglie del vino, non ricordo
se da 750 ml o da 1 litro, che certo non venivano consumate nei "2-3 giorni"
raccomandati dalle etichette delle conserve attuali).
Come ti ho detto, il pomodoro, a causa della sua aciditá naturale, lo
conservi a lungo. Tua madre, aggiungendoci dell'acido dentro, ne abbassava
ulteriormente il pH, rendendolo quindi ancora piú acido.

Peró, sinceramente, questa operazione non sarebbe stata indispensabile se
sterilizzava le sue bottiglie.

Quanto al consumare il prodotto dopo 3 giorni, non é un problema per il
pomodoro, che puoi considerare "buono" fino a che non fa la muffa..:)

Infatti la sua aciditá é giá sufficientemente bassa per renderlo inospitale
per i batteri.

Attenzione, parliamo del pomodoro semplice, in lattina, non dei sughi, in
cui l'addizione di ingredienti modifica il pH, di solito in positivo.

Attenzione anche alle bottiglie di passata, che talvolta contengono dei
correttori d'aciditá basici, e quindi sono piú sensibili.

Sappi infine che spesso nel pomodoro in lattina c'é comunque dell'acido
citrico aggiunto (e scritto nella dichiarazione di ingredienti)

Quanto alla dichiarazione dei fabbricanti di consumare un prodotto in 2-3
giorni (che peró non ho mai visto in una lattina di pomodoro..), é
un'obbligazione legale: se non lo scrivessero e qualcuno si sentisse male
per aver mangiato un prodotto aperto un mese prima, quello potrebbe fargli
un processo..

G.
Alberto
2006-04-09 18:20:45 UTC
Permalink
Post by g.
aggiungendoci dell'acido dentro, ne abbassava
ulteriormente il pH, rendendolo quindi ancora piú acido.
Peró, sinceramente, questa operazione non sarebbe stata indispensabile se
sterilizzava le sue bottiglie.
Onestamente sono passati troppi lustri e non ricordo più. So solo che una
bottiglia, una volta aperta e tenuta in frigorifero, durava fino al suo
esaurimento.
Post by g.
Quanto al consumare il prodotto dopo 3 giorni, non é un problema per il
pomodoro, che puoi considerare "buono" fino a che non fa la muffa..:)
Dici davvero? Quindi, per non correre rischi di intossicazione, è
sufficiente andare a occhio (muffa) e a naso (cattivo odore)? Anche per
quanto riguarda il botulino? E per quali alimenti può valere questo sistema
"sensoriale" e per quali no, eventualmente? Scusa la raffica di domande ma
l'argomento mi interessa molto!
Post by g.
Sappi infine che spesso nel pomodoro in lattina c'é comunque dell'acido
citrico aggiunto (e scritto nella dichiarazione di ingredienti)
Infatti lo cerco sempre sull'etichetta come fosse oro!!! Per fatalità, però,
ho in casa una lattina di polpa di pomodoro "Mutti", dove gli unici
ingredienti sono "pomodoro, sale" e compare la maledetta scritta "dopo
l'apertura conservare la scatola coperta in frigorifero e consumare entro
tre giorni". E ho anche un barattolo di "Pomodorini di collina De Cecco",
dove gli ingredienti sono "pomodorini di collina, succo di pomodoro" e stop
e si legge solamente "dopo l'apertura conservare in frigorifero", senza la
storia dei gironi. Dovrei essere contento, in teoria, mentre la cosa mi
inquieta ancora di più perché, quando compro prodotti senza la scritta
"minatoria" dei 2/3/4 giorni, sospetto che l'abbiano dimenticata e quindi
non so come comportarmi (un po' fobico, lo so :-) !

Per inciso, ho anche dato un'occhiata al sito della Cirio
(http://www.cirio.it/pages/prodotti/pom_pelati.php?m_liv1=1&m_liv2=1) e ho
visto che in tutti i prodotti a base di pomodoro c'è la maledetta
raccomandazione "Dopo l'apertura ti consigliamo di conservare il prodotto in
frigorifero e di consumarlo entro 3-4 giorni", seguita naturalmente dal
vanto "poiché non contiene conservanti" (dannati idioti pseudosalutisti!).
Fa eccezione solo il concentrato "Supercirio", per il quale si legge
semplicemente "Dopo l'apertura ti consigliamo di conservare il prodotto in
frigorifero e di coprire la lattina".
Post by g.
Quanto alla dichiarazione dei fabbricanti di consumare un prodotto in 2-3
giorni (che peró non ho mai visto in una lattina di pomodoro..), é
un'obbligazione legale: se non lo scrivessero e qualcuno si sentisse male
per aver mangiato un prodotto aperto un mese prima, quello potrebbe fargli
un processo..
D'accordo, ma avrà uno straccio di base scientifica... O è semplicemente un
metodo per far buttare via roba ancora buona e venderne di più?

Ciao e grazie per la pazienza!
Lcr
2006-04-09 20:54:54 UTC
Permalink
Post by Alberto
Post by g.
Quanto al consumare il prodotto dopo 3 giorni, non é un problema per il
pomodoro, che puoi considerare "buono" fino a che non fa la muffa..:)
Dici davvero? Quindi, per non correre rischi di intossicazione, è
sufficiente andare a occhio (muffa) e a naso (cattivo odore)? Anche per
quanto riguarda il botulino? E per quali alimenti può valere questo sistema
"sensoriale" e per quali no, eventualmente? Scusa la raffica di domande ma
l'argomento mi interessa molto!
Non ti fidare, un sacco di gente che conosco ha subito danni biologici
gravissimi (se non quando è deceduta) per essersi fidata di alimenti
conservati malamente, anche delle marche di cui sembra ci si possa
fidare, non parliamo di quelli fatti in casa.
Per esperienza ti consiglio di buttare via tutto appena prima della
scadenza.
Se apri qualcosa (fai molta attenzione comunque!!) consuma tutto subito
o se avanza qualcosa metti nel congelatore in sottovuoto dopo aver
sterilizzato a 140° C, e comunque accendi sempre una candela al tuo
santo protettore e raccomanda l'anima a dio.

Buona fortuna...
g.
2006-04-09 21:29:49 UTC
Permalink
ciao,
Post by Alberto
Post by g.
Quanto al consumare il prodotto dopo 3 giorni, non é un problema per il
pomodoro, che puoi considerare "buono" fino a che non fa la muffa..:)
Dici davvero? Quindi, per non correre rischi di intossicazione, è
sufficiente andare a occhio (muffa) e a naso (cattivo odore)? Anche per
quanto riguarda il botulino?
Il botulino nelle lattine di pomodori non ce lo troverai, perché
1) contengono ancora ossigeno e
2) l'aciditá, il sale e la sterilizzazione ne eliminano il pericolo
3) é un problema che riguarda le scatolette *CHIUSE* perché si sviluppa
*UNCAMENTE* in assenza di ossigeno (quindi, come giá detto, una volta
aperte il rischio é lo stesso che contengano dei conservanti o meno).
Post by Alberto
E per quali alimenti può valere questo sistema
"sensoriale" e per quali no, eventualmente? Scusa la raffica di domande ma
l'argomento mi interessa molto!
Gli alimenti semplici non preparati, pane, pasta, conserva di pomodoro,
olio, formaggi secchi, biscotti, farine varie, caffé, sale, zucchero,
burro, margarine, dolci secchi, prosciutti crudi, e cosí via, possono
essere consumati tanto che le caratteristiche organolettiche sono ottimali,
previa cottura nel caso degli alimenti contenenti del liquido (quindi non
mangerai i pomodori in scatola crudi..). In altre parole, tutto quello che
giá da secoli é trattato per essere conservato.

Eccezione: salami e prosciutti cotti sono soggetti a rischio di
contaminazione se lavorati male: in questo caso, c'é effettivamente un
rischio di contaminazione batterica in un periodo breve.

Gli alimenti preparati e complessi, insalate condite, sandwiches, piatti
pronti ecc, ma anche carni, pesci e verdure conservati in acqua (talvolta
olio), Devono essere consumati rapidamente perché costituiscono un terreno
ideale per i germi una volta aperti.
Post by Alberto
Infatti lo cerco sempre sull'etichetta come fosse oro!!! Per fatalità, però,
ho in casa una lattina di polpa di pomodoro "Mutti", dove gli unici
ingredienti sono "pomodoro, sale" e compare la maledetta scritta "dopo
l'apertura conservare la scatola coperta in frigorifero e consumare entro
tre giorni".
Ti consiglierei di fare una prova comparativa tra quella lattina ed una
contenente acido citrico, per vedere la differenza di sapiditá e di
aciditá: penso che non sia molto elevata. In effetti, basta aggiungere un
pochino di pomodoro in polvere per abbassare l'aciditá del tutto senza
dover aggiungere acidi (la polvere ha un Ph tra 4.3 e 4.7!!).
Post by Alberto
E ho anche un barattolo di "Pomodorini di collina De Cecco",
dove gli ingredienti sono "pomodorini di collina, succo di pomodoro" e stop
e si legge solamente "dopo l'apertura conservare in frigorifero", senza la
storia dei gironi.
Anche qui, vale la regola del controllo organolettico, pensando peró che in
ogni caso questi prodotti li farai cuocere prima di consumarli.
(E poi, sinceramente, una lattina quanto ti dura??)
Post by Alberto
Fa eccezione solo il concentrato "Supercirio", per il quale si legge
semplicemente "Dopo l'apertura ti consigliamo di conservare il prodotto in
frigorifero e di coprire la lattina".
Come ti ho detto, i concentrati di pomodoro arrivano ad un'aciditá talmente
bassa, ed ad una povertá di acqua tale, da essere praticamente sterili
(possono peró ammuffire in superficie).
Post by Alberto
D'accordo, ma avrà uno straccio di base scientifica... O è semplicemente un
metodo per far buttare via roba ancora buona e venderne di più?
La "base scientifica" é che partendo da una quantitá iniziale "normale",
come quella che trovi nell'aria o su una posata pulita, la maggior parte
dei batteri, per svilupparsi ad una temperatura di 4 gradi e produrre
abbastanza tossine per intossicarti, necessitano di 2-3-4 giorni, periodo
variabile anche in base all'ospitalitá dell'alimento..una crema, per
esempio, in 24 ore puó essere giá pericolosa, cosí come un brodo; una
torta, a paritá di condizioni di conservazione, lo sará meno perché
contiene meno acqua "attiva", cioé libera ed a disposizione per i germi.

É la stessa storia che trovi sui sacchetti di surgelati: "non ricongelare
un prodotto scongelato" non si riferisce ad un ipotetico problema che
potrebbe nascere da successive fasi di congelazione/scongelamento, ma a
tutto ció che il detto alimento potrebbe subire tra una fase e l'altra
(perché il freddo non ammazza i germi, li addormenta soltanto, e se tra due
fasi passano tre giorni, in quei tre giorni le bestiole si riproducono).

Il "principio di precauzione" fa poi il resto: per un industriale,
prevenire é sempre piú sicuro che passare dei mesi a preparare un processo
in cui dovrá dimostrare che tizio s'é avvelenato perché ha mangiato uno
scarafaggio velenoso che si era infilato nel sandwich comprato 3 settimane
prima e dimenticato sul tavolo..

G.
Lcr
2006-04-09 21:49:44 UTC
Permalink
Post by g.
Il "principio di precauzione" fa poi il resto: per un industriale,
prevenire é sempre piú sicuro che passare dei mesi a preparare un processo
in cui dovrá dimostrare che tizio s'é avvelenato perché ha mangiato uno
scarafaggio velenoso che si era infilato nel sandwich comprato 3 settimane
prima e dimenticato sul tavolo..
Intanto però le persone muoiono come mosche per le conserve più banali.
Nella mia famiglia 3 nonni e non so quanti parenti sono morti per i
prodotti conservati che hanno consumato poco prima di morire.
Marina
2006-04-10 05:27:22 UTC
Permalink
Post by Alberto
vorrei sapere se qualcuno di voi può
segnalarmi prodotti di qualità che non si siano piegati a questa
stupida moda e che contengano conservanti.
Le mode sono cicliche, finora erano di moda gli alimenti senza
conservanti, ora ci siamo stancati e torniamo agli alimenti con
conservanti.
Tra 5 o 6 anni li vorrai di nuovo senza conservanti.

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