Jamie
2020-07-10 20:44:37 UTC
Domanda: secondo voi è professionale che un ristoratore si metta a
rispondere in maniera piccata ad ogni recensione negativa, anche a
quelle educate e motivate, arrivando ad insultare più o meno velatamente
il cliente?
Per quanto io possa capire il fastidio legato al meccanismo, spesso non
limpido e imparziale, delle recensioni, quando leggo certe risposte mi
passa la voglia di andare in un locale. Trovo giusto sentire l'altra
campana; non sempre le rece negative sono veritiere, però penso che ci
siano modi e modi di rispondere e non bisognerebbe mai trascendere.
L'impressione che ne ricavo non è mai molto positiva.
Un esempio di rece e relativa risposta che ho trovato molto fuori luogo:
"Piccolo ristorante nel centro storico di Ferrara, molto affollato nelle
ore di punta. Benché descritto come ristorante “Emiliano” in realtà la
cucina è molto standardizzata. I piatti sono preparati con attenzione ma
i sapori non risaltano. Personale gentile ma tempi d’attesa tra le
portate un po’ eccessivi. Rapporto qualità/prezzo non convincente."
Risposta del gestore:
"Io credo che lei non stia molto bene... le parole fuori dal contesto
che usa per darsi un tono non significano niente, non so se riesce a
rendersene conto. "Emiliana" è un termine che ha messo Thefork per
cercare di definirci con un solo vocabolo, è molto riduttivo e forse non
del tutto calzante, visto che alterniamo piatti della tradizione a
piatti che non c'entrano nulla ma qualcosa andava scritto. Poi, di
grazia, dovrebbe spiegarci cosa significa che la cucina è
"standardizzata". Spero si renda conto che è una parola che non ha
senso. Un ristorante che fa persino pasta e dolci fatti in casa, oltre a
tutto il resto, come fa ad essere "standardizzato"? I sapori che "non
risaltano" su cosa? Tempi di attesa eccessivi per 20 minuti, magari in
una domenica in cui tutti sono arrivati nello stesso momento... no
davvero, certe cose non si possono proprio leggere, ad ogni modo saremo
felici di non dovere più avere a che fare con una persona incapace di
valutare onestamente e che scrive solo per darsi un tono."
rispondere in maniera piccata ad ogni recensione negativa, anche a
quelle educate e motivate, arrivando ad insultare più o meno velatamente
il cliente?
Per quanto io possa capire il fastidio legato al meccanismo, spesso non
limpido e imparziale, delle recensioni, quando leggo certe risposte mi
passa la voglia di andare in un locale. Trovo giusto sentire l'altra
campana; non sempre le rece negative sono veritiere, però penso che ci
siano modi e modi di rispondere e non bisognerebbe mai trascendere.
L'impressione che ne ricavo non è mai molto positiva.
Un esempio di rece e relativa risposta che ho trovato molto fuori luogo:
"Piccolo ristorante nel centro storico di Ferrara, molto affollato nelle
ore di punta. Benché descritto come ristorante “Emiliano” in realtà la
cucina è molto standardizzata. I piatti sono preparati con attenzione ma
i sapori non risaltano. Personale gentile ma tempi d’attesa tra le
portate un po’ eccessivi. Rapporto qualità/prezzo non convincente."
Risposta del gestore:
"Io credo che lei non stia molto bene... le parole fuori dal contesto
che usa per darsi un tono non significano niente, non so se riesce a
rendersene conto. "Emiliana" è un termine che ha messo Thefork per
cercare di definirci con un solo vocabolo, è molto riduttivo e forse non
del tutto calzante, visto che alterniamo piatti della tradizione a
piatti che non c'entrano nulla ma qualcosa andava scritto. Poi, di
grazia, dovrebbe spiegarci cosa significa che la cucina è
"standardizzata". Spero si renda conto che è una parola che non ha
senso. Un ristorante che fa persino pasta e dolci fatti in casa, oltre a
tutto il resto, come fa ad essere "standardizzato"? I sapori che "non
risaltano" su cosa? Tempi di attesa eccessivi per 20 minuti, magari in
una domenica in cui tutti sono arrivati nello stesso momento... no
davvero, certe cose non si possono proprio leggere, ad ogni modo saremo
felici di non dovere più avere a che fare con una persona incapace di
valutare onestamente e che scrive solo per darsi un tono."