io penso che se faccio il pollo alla X
il risultato finale sia qualcosa che sa di pollo e "anche" di altre
cose,magari se sono bravo riesco ad assemblare i vari ingredienti in
modo armonico ma l'ingrediente principale deve sentirsi. discorso non
valido per minestroni e preparazioni che già prevedono in partenza una
fusione di sapori omogenea. IMHO
Nel cappon magro, negli gnocchi, nell'insalata russa, negli agnolotti,
nella torta di fragole, ecc... qual'e' il sapore che, secondo il tuo
concetto, si arricchisce?
Perche', secondo il mio concetto di cucina, non riuscirei mai a dire che
in una torta di fragole arricchisco il sapore delle fragole, visto che
crude appena staccate mi piacciono molto piu' che sulla torta.
Nonostante cio' adoro la torta di fragole, e non sarei in gredo di
mettere in classifica i due sapori. Cosi' come un pezzo di pesce
cappone, o i frutti e i crostacei che ci stanno sopra, mi viene
difficile considerarli arricchiti (o impoveriti), rispetto a degustarli
singolarmente.
Per contro, il fine ultimo della cucina, sempre a mio avviso, e' proprio
quello di ricreare un nuovo sapore inesistente in natura, un po' come la
chimica fa con le reazioni e la tavola degli elementi.
Un nuovo sapore magari anche poco attinente ad un singolo ingrediente (e
qui entra in ballo la difficolta' e la calibrazione delle ricette); un
sapore piu' complesso del singolo ingrediente, ma che non
obbligatoriamente lo devo considerare "piu' ricco" di quello degli
ingredienti di partenza, semplicemente diverso, e molto interessante
visto che in natura non esisterebbe senza la trasformazione eseguita
dalla "cucina".
--
Mardot