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Gabriele - Biologo Nutrizionista <gabber158*gmail.com>
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Va bene, facciamo finta che tu sia davvero un
soggetto fobico e paranoico e non un troll.
Nemmeno le autorità sanitarie sanno bene cosa fare, ci sono troppe
eventualità e margini di incertezza, e quindi hanno fissato un
limite medio tagliato con l'accetta che è la data di scadenza.
A quel punto l'utilizzatore è avvisato : se vuole consumare
l'alimento, è bene che si accerti che sia ancora mangiabile.
Ora, io come quasi tutta la gente non dispongo di mezzi per
fare tutte le analisi del caso. A parte poi il fatto che il
fare le analisi consumerebbe l'alimento stesso al mio posto.
Però, non mi è mai capitato un alimento che fosse veramente
indistinguibile da quello nuovo/fresco, e che fosse nocivo.
E mi sento autorizzato a pensare che pure quando si parla di
agenti patogeni che lasciano inalterato l'odore il sapore e
l'aspetto del cibo, si dia anche in quel caso una definizione
molto grossolana, fatta pensando a gente grossolana.
Ma ad ogni modo, quando un alimento è scaduto non è che mi ci
straffogo spensieratamente e ci faccio straffogare gli altri.
Se ho motivo di pensare che possa essere tossico/infettante
ne ingerisco una piccola parte di prova, e aspetto. E lo mangio
un po' alla volta e insieme ad altra roba per fare un mix di
competitori, non mando giù quello e basta a stomaco vuoto.
Penso anche all'eventualità di agenti patogeni che richiedono un lungo
tempo di incubazione/azione e che al tempo stesso lascino l'alimento
indistinguibile da quello fresco, ed accetto il rischio. Preferisco
non buttar via roba sana o mangiabile, rischiando un'infezione o
un avvelenamento - di una certa importanza - una volta su cento.
Perché nella vita i nemici sono tanti, e non posso
condizionarmela pesantemente fissandomi su alcuni eventuali.
Perché vivere come una gelatina tremante convinta di essere fragilissima,
e che son sa fare altro che appendersi sperando e pregando al filo
delle regole, non fa per me. Anzi, io aborro e combatto questo tipo
di mondo. Di deboli in ostaggio della paura e di chi gestisce il potere,
e non di individui con una loro vita e una loro storia, e una loro forza.
Ma c'è di più : io credo che forse, coloro che sono ossessionati
dall'igiene e dalla paura di contrarre malattie, sono già
infettati da uno specifico agente, che non vuole concorrenti e
situazioni di rischio per la propria colonia, e che ha la capacità
di influenzare gli umori del proprio ospite così da farlo diventare
un maniaco fobico-ossessivo che evita come la peste altre infezioni.
Si tratterebbe di umani _posseduti_ da specifici ...microbi.
Fermo restando che _tutti gli umani_, sono in varia maniera e
in misura variabile posseduti-controllati-condizionati. Per
esempio, chi si tappa in luoghi chiusi evitando il sole nonostante
non abbia ipersensibilità alla luce, probabilmente è condizionato
a farlo da dei ...microbi, la cui esistenza viene messa a rischio
dall'esposizione prolungata al sole. O dall'iperventilazione. O dal
movimento. O da questo o da quello. Insomma, determinate categorie
di comportamenti degli umani sarebbero determinate da determinati
micro-parassiti, le cui capacità e possibilità comunicative
avremmo fino ad oggi sottovalutato e grandemente ignorato.
(E indovina un po' come mai : non proprio per caso.)
Ma ciò che credo e che preferisco non lo impongo
agli altri, ciascuno faccia e creda come vuole
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-*_ uniposta(at)yahoo.it
-*_ uniposta(at)gmail.com
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If his chest had been a cannon, he would have shot his heart upon it.
Se il suo petto fosse stato un cannone, gli avrebbe sparato contro
il suo cuore. (Herman Melville, Moby Dick; Patrick Stewart,
Capt. Jean-Luc Picard, Star Trek - The Next Generation)