Post by TTluisella, che ti ha risposto, ha postato una ricetta con lievito chimico
mentre tu parli di lievito naturale.
Trattandosi di una ricetta della tradizione il lievito naturale mi sembra
piu' probabile.
Chi sa darmi maggiori ragguagli?
ti dico quello che ho trovato io, sperando che qualche genovese filologo ci
venga in aiuto (in rete, purtroppo, non ho trovato nulla di diverso da
quanto gia' sapevo). le fonti sono la solita Anna Gosetti della Salda e il
volume di cucina genovese della Newton Compton che ha una bibliografia
abbastanza nutrita, tra cui L'Antica cuciniera genovese a cui non ho piu'
accesso :-(
entrambi parlano di pandolce, o pandolce genovese (con lievito naturale) e
panettone genovese (con lievito chimico). per il resto le ricette sono molto
simili.
la pubblicita' del pandolce Panarello recita: "Panarello e' una societa'
centenaria che ha sede a Genova depositaria dell'antica ricetta del Pandolce
nelle sue due versioni, infatti ne esistono di due tipi: quello alto e
quello basso (lievitato e non). La diatriba su quale sia quello 'vero' e'
una di quelle storie destinate a non finire mai ...[...]"
a questo punto mi sono chiesta se il termine "depositaria" non indicasse un
brevetto, o una ricetta codificata e depositata alla CCIAA.
la ricetta che da' per il pandolce alto e' questa:
190 g di lievito madre, 240 g di farina, 75 g burro, 100 g zucchero, 240 g
uvetta di Smirne, 180 g di cedro e arancia canditi di Diamante, 30 g di
pinoli di Pisa (risultato mediocre...)
sul pandolce non lievitato non mi pronuncio... dice solo di usare 1 kg di
farina e uno di burro in un unico impasto, ma siccome non mi parepossibile
che da un impasto di farina burro e acqua venga fuori una specie di pane
invece di un mattone, forse sara' previsto del lievito chimico...
tornando al tema: le ricette che circolano in rete o postate sul NG hanno
per lo piu' il lievito di birra, il che mi pare semplicemente una
banalizzazione della tradizione (lievito naturale).
in attesa di notizie, vado a rinfrescare la creatura
shiraz