estate
2011-03-17 23:58:15 UTC
Se vi piacciono le grigliate all' aperto e andate matti per il
barbecue, ma tollerate bene il fumo, ecco un modo "casareccio" per
gustare i carciofi. Uniche condizioni: i carciofi dovrebbero essere
quelli "romaneschi" o "mammole", e il combustibile dovrebbe essere
costituito da sarmenti di vite. Bèh, se non potete soddisfare queste
due condizioni, contentatevi del risultato che otterrete, non sarà poi
tanto male. :-)
Montate la griglia e date fuoco ai sarmenti aspettando che si formi
molta brace. Intanto battete la punta dei carciofi su una superficie
dura, perchè si aprano un po' e conditeli così: tra le foglie mettete
un pesto di aglio, mentuccia (non è la menta, si trova nei prati o si
compra in confezione al super, ed ha foglie piccolissime), sale a
piacere, e, se vi va, anche un bel pizzico di peperoncino. Fate
penetrare olio (possibilmente della Sabina, secco e sapido) tra le
foglie, e mettetene un altro po' sulla mammola dopo averla messa ad
arrostire tra le braci dalla parte del gambo. Attenzione a non far
bruciacchiare i carciofi, altrimenti mangiate fieno carbonizzato, ma
attenti anche a farli cuocere bene, girandoli almeno due volte, se non
volete mangiare erbaccia dura. Ci vuole, indicativamente, una mezz'
ora. Provate la cottura con un forchettone da affondare nel cuore del
carciofo. Quando vi pare cotto, toglietelo dal fuoco, se volete
aggiungete un goccio di olio, mettetelo su una bella fetta di pane
casareccio (quello di Lariano è ideale), e cominciate a mangiare,
mentre l' olio caldo irrora la fetta. Non fatevi scoraggiare dall'
aspetto "appassito" delle foglie: quelle più esterne in genere si
lasciano, perchè troppo secche. Così mangiate carciofi e bruschetta.
Se vi piace, beveteci sopra un bel bicchiere di vino dei Castelli
(Lanuvio meglio di tutti, a quanto pare) e buon appetito!
Ecco la matticella con i carciofi quasi cotti:
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Ecco i carciofi pronti, croccanti e caldissimi:
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Ora provate, e fatemi sapere. Un' altra volta vi racconto l' origine
di questa cottura, secondo la leggenda di Velletri.
----
Estate
barbecue, ma tollerate bene il fumo, ecco un modo "casareccio" per
gustare i carciofi. Uniche condizioni: i carciofi dovrebbero essere
quelli "romaneschi" o "mammole", e il combustibile dovrebbe essere
costituito da sarmenti di vite. Bèh, se non potete soddisfare queste
due condizioni, contentatevi del risultato che otterrete, non sarà poi
tanto male. :-)
Montate la griglia e date fuoco ai sarmenti aspettando che si formi
molta brace. Intanto battete la punta dei carciofi su una superficie
dura, perchè si aprano un po' e conditeli così: tra le foglie mettete
un pesto di aglio, mentuccia (non è la menta, si trova nei prati o si
compra in confezione al super, ed ha foglie piccolissime), sale a
piacere, e, se vi va, anche un bel pizzico di peperoncino. Fate
penetrare olio (possibilmente della Sabina, secco e sapido) tra le
foglie, e mettetene un altro po' sulla mammola dopo averla messa ad
arrostire tra le braci dalla parte del gambo. Attenzione a non far
bruciacchiare i carciofi, altrimenti mangiate fieno carbonizzato, ma
attenti anche a farli cuocere bene, girandoli almeno due volte, se non
volete mangiare erbaccia dura. Ci vuole, indicativamente, una mezz'
ora. Provate la cottura con un forchettone da affondare nel cuore del
carciofo. Quando vi pare cotto, toglietelo dal fuoco, se volete
aggiungete un goccio di olio, mettetelo su una bella fetta di pane
casareccio (quello di Lariano è ideale), e cominciate a mangiare,
mentre l' olio caldo irrora la fetta. Non fatevi scoraggiare dall'
aspetto "appassito" delle foglie: quelle più esterne in genere si
lasciano, perchè troppo secche. Così mangiate carciofi e bruschetta.
Se vi piace, beveteci sopra un bel bicchiere di vino dei Castelli
(Lanuvio meglio di tutti, a quanto pare) e buon appetito!
Ecco la matticella con i carciofi quasi cotti:
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Ecco i carciofi pronti, croccanti e caldissimi:
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Ora provate, e fatemi sapere. Un' altra volta vi racconto l' origine
di questa cottura, secondo la leggenda di Velletri.
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