gianni
2006-10-20 06:39:15 UTC
Riprendo questa massima ripetutamente citata anche in un romanzo di
fantascienza ad ispirazione gastronomica di un autore italiano per
chiedere il vostro parere proprio sul "mangiare a gusto proprio".
Premetto che io sono abbastanza tradizionalista ed "integralista" in
gastronomia, insomma mi piacciono le ricette della tradizione italiana
senza sconfinare nelle mode e nelle contaminazioni (così come mi
piacciono le cucine estere, ma nelle loro versioni originali)
Ma secondo voi, se una cosa piace ad una persona è lecito cucinarsela
anche infrangendo i più intoccabili tabu gastronomici (penso al
formaggio sul pesce, pasta scotta, spaghetti riscaldati il giorno dopo ,
ananas o nutella sulla pizza e via dicendo... viaggiando all'estero ho
visto certi abusi gastronomici perpetrati alla nostro cucina) oppure
esiste un "gusto universale" che è giusto diffondere e difendere?
Come la pensate?
Grazie,
Giovanni
fantascienza ad ispirazione gastronomica di un autore italiano per
chiedere il vostro parere proprio sul "mangiare a gusto proprio".
Premetto che io sono abbastanza tradizionalista ed "integralista" in
gastronomia, insomma mi piacciono le ricette della tradizione italiana
senza sconfinare nelle mode e nelle contaminazioni (così come mi
piacciono le cucine estere, ma nelle loro versioni originali)
Ma secondo voi, se una cosa piace ad una persona è lecito cucinarsela
anche infrangendo i più intoccabili tabu gastronomici (penso al
formaggio sul pesce, pasta scotta, spaghetti riscaldati il giorno dopo ,
ananas o nutella sulla pizza e via dicendo... viaggiando all'estero ho
visto certi abusi gastronomici perpetrati alla nostro cucina) oppure
esiste un "gusto universale" che è giusto diffondere e difendere?
Come la pensate?
Grazie,
Giovanni